Come strutturare un testo

Per scrivere una buona composizione (sia essa un tema scolastico, un articolo per un blog o un articolo giornalistico) è necessario rispettare delle regole ben precise. Come dice la parola stessa, una “composizione” implica un’operazione logica mediante la quale si “compone”, cioè si mette insieme ordinatamente e organicamente delle parti. L’enfasi su ordinatamente e organicamente non è casuale: molti credono che una composizione sia semplicemente un flusso di parole che da un punto di partenza arriva a un punto finale, e molto spesso si tende a valutarne la bontà, anche in ambito scolastico, in base alla correttezza ortografica e alla proprietà di linguaggio, o rispetto a una non definibile (né quantificabile) “originalità”, piuttosto che sulla base della struttura e dell’efficacia dell’argomentazione, che sono invece i pilastri sui quali si regge un buon testo. Una composizione è molto più di un flusso di parole in libertà: è una struttura ordinata e organica in cui ciascuna delle parti obbedisce a una precisa finalità. Quando strutturiamo un testo dobbiamo quindi essere consapevoli della funzione di ciascuna parte, che non può essere collocata e articolata in maniera casuale o “impressionistica”.

Come si struttura un testo

Le pagine Internet che spiegano come scrivere una composition in inglese fanno tutte più o meno riferimento alle stesse regole, che sono estremamente codificate. Inoltre, qualsiasi di esse vi dirà che la struttura della composition è fondamentale. Un testo ben articolato si compone di un paragrafo introduttivo, una serie di paragrafi in cui si sviluppa il tema e un paragrafo conclusivo. La regola canonica prevede un numero preciso di paragrafi in cui il tema va sviluppato: dovrebbero essere tre (oltre ovviamente al paragrafo introduttivo e a quello conclusivo), ma a seconda delle esigenze il loro numero può anche aumentare. L’introduzione serve a presentare l’oggetto del discorso, illustrando il problema e la tesi che si vuole sostenere. Nei paragrafi in cui articoleremo lo sviluppo del tema andremo ad esporre gli argomenti a sostegno della nostra tesi oppure i diversi punti in cui si articola l’argomento di una composizione descrittiva. La funzione della conclusione, infine, è quella di sintetizzare quanto detto nei paragrafi precedenti e riassumere la tesi.

È importante cercare di essere il più possibile specifici, evitando gli argomenti troppo generici o semplicistici. Una regola di composizione vuole che a ciascuno dei paragrafi corrisponda uno e un solo argomento a supporto della tesi. Ciascuno di questi punti (abbiamo detto che canonicamente sono tre ma possono essere di più) deve essere supportato da un’argomentazione logica e da prove il più possibile precise e dettagliate: queste possono essere rappresentate da citazioni di fonti, fatti, dati e statistiche. Una regola d’oro per strutturare un testo in maniera efficace è considerare le possibili domande o obiezioni che un ipotetico lettore potrebbe fare. Ciò è importante per due ragioni: anzitutto, perché gli argomenti che si espongono nel discorso dovrebbero sempre rispondere a tali obiezioni o dubbi; in secondo luogo, tenere in considerazione possibili appunti e contestazioni di un ipotetico lettore può aiutarti a trovare gli argomenti stessi di cui parlare. Perciò, quando non sai cosa dire o cosa aggiungere a quanto detto, sforzati di considerare tutti i punti della questione e immagina per ciascuno i possibili argomenti e contro-argomenti che possano essere formulati. Ricorda, infine, che tutto ciò che non supporta davvero la tesi (in special modo argomenti e affermazioni triviali, generici o troppo semplicistici) è superfluo, e pertanto andrebbe eliminato.

Come si struttura un paragrafo

Ogni paragrafo dovrebbe sviluppare un’idea principale, che deve essere formulata in maniera esplicita all’inizio del paragrafo stesso, se possibile in una sola frase, e poi supportata da informazioni aggiuntive e prove nel corpo del paragrafo. Nella frase iniziale focalizziamo l’argomento fornendo indicazioni su quale sarà la direzione che il nostro discorso prenderà nel paragrafo. Dovrebbe quindi essere costruita secondo regole precise: deve contenere una menzione esplicita del tema del paragrafo,  e deve indicare chiaramente al lettore che argomento o tesi presenteremo in rapporto a quel tema. È necessario che questa frase, che potremmo chiamare “tesi”, sia seguita da una “dimostrazione”, ovvero una serie di argomenti che forniscono prove a supporto della tesi, esempi che la illustrano e informazioni che la spiegano. In questa fase della stesura del paragrafo è necessario essere il più possibile concreti e specifici: gli argomenti a supporto della tesi possono quindi essere statistiche, percentuali, dati tratti da studi o rapporti; riferimenti a storie, aneddoti o esperienze personali; citazioni da fonti primarie o secondarie; fatti o esempi concreti. Infine, è necessario enunciare in maniera chiara per quale ragione le informazioni e i dati presentati sono rilevanti ai fini della nostra esposizione: ricorda che il lettore deve capire in maniera inequivocabile in che modo questi argomenti supportano la tua tesi. È inoltre consigliabile presentarli in maniera ordinata, per esempio facendoli precedere da indicazioni come “anzitutto”, “in primo luogo”, “in secondo luogo”, eccetera. Un paragrafo può inoltre contenere una frase conclusiva, anche se quest’ultima non è sempre necessaria. La conclusione ha una funzione essenziale: deve sintetizzare le informazioni presentate nel paragrafo, per cui spesso è opportuno riprendere parole o espressioni già utilizzate nella frase con cui abbiamo formulato l’argomento del paragrafo, per far capire al lettore che stiamo riepilogando quanto detto; può inoltre essere utile impiegare qui espressioni che introducono una conclusione, come “perciò”, “pertanto”, “di conseguenza”. La conclusione può anche servire a collegare il paragrafo a quello successivo: in questo caso può essere opportuno anticipare parole o espressioni con cui formuliamo l’argomento nel paragrafo successivo.

In questo articolo abbiamo dunque visto a quali criteri deve essere improntata la struttura di un testo nelle sue parti principali; abbiamo spiegato anche, all’interno di ciascuna parte, in che modo vanno costruiti i singoli paragrafi. In breve, la regola d’oro è che l’idea centrale deve essere formulata chiaramente nell’introduzione; deve poi essere sviluppata in pochi punti chiave (in genere tre), che possono essere gli argomenti principali in cui si articola la descrizione dell’oggetto dell’esposizione o le principali prove a sostegno della tesi che vogliamo dimostrare; a ognuno dei punti chiave deve corrispondere un solo paragrafo; alla conclusione spetta infine di riepilogare in maniera concisa e sintetica quanto detto e dimostrato. Un testo ben costruito e immediatamente riconoscibile nelle sue parti rende al lettore più facile il compito di seguire un discorso, ma permette anche a chi scrive di inquadrare e affinare meglio l’idea che vuole comunicare. Come abbiamo cercato di dimostrare, per scrivere bene è necessario strutturare in maniera solida quello che scriviamo. Sforzarti di articolare un testo secondo delle regole di composizione ti aiuterà a ragionare meglio: se il riassunto è un esercizio senz’altro essenziale per migliorare la padronanza lessicale e allenare la capacità di comprensione testuale, l’esercizio della composizione è fondamentale per migliorare le capacità logiche e di ragionamento.

 

Guarda anche:

Tre errori da non fare quando si scrive

Come scrivere un’introduzione

Le regole per scrivere un buon testo

Lascia un commento