Tre errori da non fare quando si scrive

Per scrivere bene è necessario seguire delle regole, che cambiano ovviamente a seconda di quali siano le finalità e la funzione del testo che si sta scrivendo: un tema scolastico, un articolo di giornale o di blog, un racconto o un romanzo, un saggio o manuale… Ciascuna di queste tipologie testuali risponde a finalità distinte ed è naturale che tale differenza si rifletta nelle specifiche caratteristiche di ciascuna. Abbiamo dedicato diversi articoli alle norme da seguire quando si redigono certi tipi di testi. In questo vedremo invece quali sono gli errori più comuni che quando scriviamo possiamo commettere senza rendercene conto.

Le banalità e i luoghi comuni

Bisogna sempre evitare le affermazioni troppo vaghe, troppo semplicistiche o troppo generiche. Abbiamo constatato, soprattutto fra gli scrittori meno esperti, che l’introduzione e la conclusione di un testo tendono ad essere i punti più “deboli” da questo punto di vista: per scrivere una conclusione o una introduzione efficace segui i consigli che abbiamo illustrato in altri due articoli (vedi link in fondo). Nella maggior parte dei casi non si sa come aprire o chiudere un testo e allora ci si rifugia nelle banalità e nei luoghi comuni: per esempio, se stai scrivendo un articolo di blog sul cibo italiano (e ti prego, non dire food…), potresti essere tentato di esordire ricordando che “noi italiani, si sa, siamo famosi nel mondo per la nostra cucina”, o che “la dieta mediterranea è considerata una delle più salutari al mondo”. Il lettore lo sa benissimo e non c’è nessun bisogno di ricordarglielo: sono fatti risaputi, già sentiti migliaia di volte. È molto più interessante illustrare e commentare un fatto o un dato specifico. Insomma, ricorda che al destinatario del tuo testo non interessa leggere qualcosa che sa già, il trucco per interessarlo è dirgli, già in apertura, qualcosa che non sappia già, o evidenziare un dato o un fatto sorprendente. Evita quindi le generalizzazioni e le semplificazioni, anche perché sono sempre superflue ai fini del discorso, sia che tu debba difendere una tesi sia che debba scrivere un brano di narrativa.

Le divagazioni

Qualsiasi tipo di testo si scriva, occorre ricordare che tutto ciò che non supporta davvero la tesi o comunque l’idea centrale (in special modo argomenti e affermazioni triviali, generici o troppo semplicistici) è superfluo, e pertanto andrebbe eliminato. In particolare, l’idea centrale di una composizione (un tema scolastico o un articolo) non può essere un un elenco di argomenti, ma dovrebbe essere una sola, se possibile, e andrebbe formulata nella maniera più sintetica, precisa e concreta possibile. Evita di menzionare altri argomenti che non intendi approfondire nella composizione. Less is more: centrare il nostro testo su una sola idea che sia ben inquadrata, sostenuta da solidi argomenti ed efficacemente espressa è il modo migliore per colpire l’attenzione di chi legge e suscitare un’impressione altamente positiva. Non serve moltiplicare i temi toccati, che è un po’ come mettere troppa carne al fuoco, è invece molto più utile supportare tutti i punti chiave della tua esposizione con prove e dati il più possibile congruenti e validi.

La paura di modificare o tagliare

Un bravo scrittore impiega più tempo a tagliare e rimaneggiare un testo che a scriverlo. Quindi, ricorda di non affezionarti troppo a ciò che scrivi, perché il processo di revisione è importante quanto quello di “creazione”, se non di più. Spesso gli elementi a cui uno scrittore è maggiormente affezionato, e a cui non vorrebbe proprio rinunciare, sono proprio i punti più deboli del suo scritto. Cercare di distanziarsi dal testo ed eliminare o modificare tutto ciò che suona troppo “personale” o connotato in maniera espressiva o enfatica può essere un criterio efficace per liberare la nostra scrittura da tutte le “scorie” che la appesantiscono.

 

In questo articolo abbiamo dunque visto quali sono gli errori che bisogna evitare quando si scrive. Ci siamo limitati a indicarne tre per brevità, anche se, volendo addentrarsi nel campo dello stile, ci sarebbero molti più avvertimenti da fare. Un consiglio finale che ci sentiamo di dare è quello di pianificare il più possibile prima di iniziare a scrivere, buttando giù una serie di idee preliminari che andremo poi ad articolare e organizzare all’interno di una struttura ordinata (che nel caso di un libro ne costituirà l’indice): questo schema sintetico e ordinato può essere abbozzato anche con carta e penna (è anzi consigliabile scriverlo a mano piuttosto che al computer) e ci permetterà di avere in ogni momento ben chiari i contenuti di cui intendiamo trattare, facilitandoci enormemente il compito di tradurli in parole.

 

Guarda anche:

Come strutturare un testo

Come scrivere un’introduzione

Le regole per scrivere un buon testo